Elettro Terapia

 

Correnti Diadinamiche

Le correnti diadinamiche sono correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza. Sono state scoperte da Pierre Bernard nel 1929.
L'apparecchio può erogare cinque tipi di correnti diadinamiche:

  1. Corrente monofase fissa: è costituita da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec, seguiti da pause della stessa durata. La frequenza di questa corrente è di 50 Hz.
  2. Corrente difase fissa: è composta da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec non seguiti da pause. La frequente è di 100 Hz.
  3. Corrente corto periodo: è modulata in cui ad ogni secondo si alternano la corrente monofase e la difase.
  4. Corrente lungo periodo: si alternano per un tempo maggiore la monofase e la difase.
  5. Corrente sincopata: è costituita da corrente monofase, la quale viene erogata per un secondo ed interrotta per un altro secondo oppure viene erogata per 2.5 secondi ed interrotta per altri 2.5 secondi.

Effetti Terapeutici

Comunemente le correnti diadinamiche vengono utilizzate a scopo antalgico, tuttavia sono in grado di realizzare anche un effetto trofico ed eccitomotorio.

  1. Effetto analgesico: viene realizzato dalla corrente lungo periodo e dalla difase fissa. Non è chiaro il meccanismo con il quale le diadinamiche agiscano. Tale azione è legata all'iperpolarizzazione delle membrane ed all'inibizione dei recettori del dolore, che si verifica in corrispondenza dell'anodo.
  2. Effetto trofico: la corrente corto periodo migliora il trofismo dei tessuti. Tale effetto è dovuto alla vasodilatazione periferica, prodotta da questa corrente. Il miglioramento dello stato di nutrizione dei tessuti determina un'analgesia secondaria.
    Effetto eccitomotorio: viene ottenuto con la corrente sincopata; è poco utilizzata in quanto a scopo eccitomotorio.

Modalità di applicazione
elettro

Vengono applicate tramite due elettrodi di grandezza adeguata all'area del dolore. Le norme da seguire sono:

  1. L'elettrodo attivo va posizionato sul punto di maggior dolore; in caso di dolore irradiato va applicato sul punto di insorgenza della radice nervosa. Per evitare interferenze con il ritmo cardiaco e contrazioni muscolari indesiderate è opportuno non posizionare mai l'elettrodo attivo sulla regione precordiale e in prossimità dei punti motori dei muscoli. L'elettrodo indifferente viene posto vicino e a distanza dall'elettrodo attivo.
  2. Per evitare il fenomeno dell'assuefazione è opportuno impiegare in ogni seduta due tipi di corrente (per esempio alternare 3-5 minuti di lungo periodo e 2 minuti di difase fissa).
  3. L'intensità della corrente viene regolata sulla sensazione riferita dal paziente: si impiegano valori compresi tra soglia di percezione dello stimolo e soglia del dolore.
  4. Le sedute devono essere di breve durata per evitare il fenomeno dell'assuefazione. Si utilizza, di solito, la corrente difase per 2 minuti e la corto e lungo periodo per 3-5 minuti. La durata complessiva della seduta non deve superare i 10 minuti.
    Si effettuano cicli di 10 sedute.
    Indicazioni delle correnti diadinamiche sono:
    - Tendinite al gomito, polso, spalle, ginocchio e caviglia.
    - Postumi dolorosi e traumi articolari.
    - Artropatie acute e croniche.
    - Algie muscolari.

Controindicazioni

Nei pazienti con pace-maker, patologie cutanee superficiali, mezzi di sintesi metallici. 

Correnti interferenziali

È una corrente endogena bidirezionale e a bassa frequenza, che si viene a formare in seno ai tessuti nel punto in cui si incrociano due correnti a media frequenza. Si chiama interferenziali perché si forma ed interferisce con i tessuti nel punti in cui due correnti a media frequenza si incrociano.
Ha un'azione profonda e presenta un'amplicazione dell'intensità.
Azione profonda: deriva dalle caratteristiche intrinseche delle correnti a media frequenza, verso le quali la cute oppone una minore resistenza perché l'impedenza elettrica della cute si riduce man mano che aumenta la frequenza. Produce un'azione in profondità che non è realizzabile con le diadinamiche, le quali agiscono prevalentemente nei tessuti superficiali.
Amplificazione dell'intensità erogata: all'interno dei tessuti l'intensità della corrente interferenziale è maggiore rispetto a quella presente a livello degli elettrodi, perché le intensità delle correnti erogate dai due generatori si sommano.

Effetti Terapeutici

La corrente interferenziali viene utilizzata in campo fisioterapico a scopo eccitomotorio ed antalgico.
Effetto eccitomotorio: provoca la contrazione dei muscoli normalmente innervati e profondi.
Analgesia: potrebbe provocare vasodilatazione la quale, attraverso l'aumento del flusso sanguineo locale, rimuoverebbe dai tessuti le sostanze algogene.

Modalità di applicazione

Nell'effettuare le sedute di corrente interferenziali bisogna seguire le seguenti norme:

  1. Gli elettrodi vanno posizionati in modo da far incrociare, a livello della zona corporea da trattare, le linee di forza dei due campi elettrici.
  2. La frequenza della corrente può essere variata in relazione agli obiettivi da raggiungere.
  3. L'intensità della corrente va regolata sulla sensazione del paziente.
    La durata della seduta è di 20 minuti. Si effettuano 10-15 sedute con cadenza giornaliera.

Indicazioni

Viene applicata nel trattamento delle seguenti patologie:

  1. Ipotrofia muscolare: per il potenziamento dei muscoli normalmente innervati e profondi.
  2. Artrosi profonde (anca, rachide lombare e cervicale).
  3. Tendinopatie profonde: Tendinite dell'anca e della spalla.
  4. Osteoporosi.

Controindicazioni

Non provoca effetti elettrolitici perché è una corrente bidirezionale, pertanto può essere utilizzata anche in presenza di mezzi di sintesi metallici. Portatori di pace-maker, pazienti con lesioni cutanei locali.

TENS

La parola TENS deriva dalla sigla inglese "Transcutaneous electrical nerve stimulator" ossia "Elettrostimolazione nervosa transcutanea".
L'elettrostimolazione nervosa transcutanea viene attuata con una corrente rettangolare a bassa frequenza.

Effetti biologici e terapeutici 

La TENS svolge esclusivamente un'azione antalgica. Tale effetto può essere ricondotto al blocco spinale delle afferente nocicettive e/o all'attivazione del sistema endorfinico.
Gli impulsi della TENS, a causa della loro breve durata, sono in grado di attivare selettivamente le fibre di grande diametro e di bloccare gli impulsi nocicettivi attraverso il meccanismo del Gate-Control.
Questa teoria non è però sufficiente a spiegare completamente l'azione antalgica di tale corrente; infatti la TENS non solo determina un'inibizione temporanea del dolore ma in alcuni casi induce una remissione duratura della sintomatologia. Per spiegare l'effetto antalgico ritardato è stato ipotizzato l'intervento del sistema endorfinico.
L'effetto antalgico viene influenzato dai parametri della corrente.

  1. La corrente costituita da impulsi di breve durata ed altra frequenza determina un'analgesia ad insorgenza rapida ma di breve durata, dovuta ad un'azione della corrente a livello del cancello (Gate-Control)
  2. La corrente costituita da impulsi di lunga durata a bassa frequenza provoca un'analgesia che insorge lentamente ma che dura più a lungo

Indicazioni

La TENS è indicata in numerose patologie dolorose, sia acute che croniche.
È molto efficace nelle sindromi altiche radicolari in fase irritativi e in presenza di punti trigger. Nei casi più favorevoli si ha riduzione o la scomparsa del dolore dopo poche sedute.
Viene utilizzata nel trattamento delle seguenti patologie:

  1. Dolori radicolari: rachialgie, sciatalgie e cruralgie
  2. Nevralgie post-erpetiche
  3. Artrite reumatoide
  4. Artralgie e mialgie localizzate
  5. Dolore del moncone di amputazione

Controindicazioni

Per i portatori di pace-maker cardiaco, gravidanza.
La TENS che eroga impulsi bifasici può essere utilizzata anche in presenza di materiali metallici perché non provoca effetti elettrolitici.

Horizontal Therapy

Con una terapia fisica può essere influenzata la parte bioelettrica e con il trattamento può essere influenzata la biochimica.
Un cambio bioelettronico in una cellula richiama sempre simultaneamente un cambio biochimico e viceversa.
La terapia consiste nel riuscire a stimolare simultaneamente bioelettricamente e biochimicamente lo stesso tessuto, sia in superficie sia in profondità. L'obiettivo della Horizontal Therapy è di agevolare e favorire i processi naturali del corpo, in modo tale che questo ritrovi la sua sana normalità.

Effetti terapeutici

  1. Lenitivo dei dolori in casi cronici e acuti, dovuti proprio a malattie, dove altre terapie non riescono a raggiungere risultati sufficienti, o addirittura nessun lenimento.
  2. Miglioramento del metabolismo, tramite effetti che promuovono i processi di diffusione: il tessuto viene alimentato meglio con sostanze nutritive e viene migliorato lo smaltimento dei residui del metabolismo.
  3. Rigenerazione naturale tramite il miglioramento del metabolismo cellulare, stimolando le naturali priorità di guarigione.
  4. Un'ottima tollerabilità, perciò un trattamento senza dolori e molto piacevole.
  5. Aiutare a riportare i livelli ormonali sui loro parametri naturali, con l'aiuto dei processi biochimici: il paziente sentirà più rilassamento e per cui dormirà meglio.

Riduzione, o sostituzione di una terapia medicamentosa, p.e. nel caso in cui il paziente non gradisca farmaci, o non li sopporti.

Indicazioni

  1. Artrosi della sindrome radicolare (mal di schiena).
  2. Distorsioni e contusioni.
  3. Osteoporosi.
  4. Dolori alle articolazioni e di tante altre malattie che possano prevedere lenimento o eliminazione del dolore.
  5. Cura dell'insonnia.

Controindicazioni

Non possono essere trattati pazienti con stimolatori cardiaci o altri apparecchi elettronici impiantati; parti del corpo con una infezione batteriologica acuta; la zona dell'utero di una donna incinta.
Per questa terapia non sono una controindicazione i pazienti portatori di protesi metalliche e mezzi di osteosintesi.